22.12.2018
In un mio precedente articolo ho illustrato la riforma III sull’imposizione fiscale delle imprese (RIE III) prima della sua votazione del 14.2.2017. Il canton Vaud approvava la RIE III con il 51.3% unitamente ad altri tre cantoni, mentre la riforma venne bocciata dalla maggioranza dei cantoni svizzeri con il 59.1%.
A seguito di tale esito negativo, la RIE III venne rivisitata attraverso una consultazione a livello federale e cantonale, sfociando nel Progetto Fiscale 17 (PF 17), la cui entrata in vigore è prevista per il 2020/2021.
Senza attendere l’entrata in vigore a livello federale, il canton Vaud, che accoglie un gran numero di multinazionali stabilitesi in territorio elvetico, ha deciso di applicare già a partire dal 1° gennaio 2019 la riforma, riducendo da subito l’imposizione fiscale delle imprese dal 20.95% (2018) al 13.78%.
La RIE III, come il PF 17, mirano all’abrogazione degli statuti fiscali privilegiati (con imposizione fiscale che andava da 0% al 10% circa), censurati dai Paesi OCSE in quanto considerati concorrenza sleale a livello internazionale, anche perché privilegiavano solo le imprese estere che si insediavano in Svizzera e non quelle nazionali. Da tempo infatti la Svizzera è stata messa sotto pressione dall’UE per l’abolizione di detti statuti e la riforma è stata maturata a seguito del progetto congiunto dell’OCSE e del G20 denominato BEPS (Base Erosion and Profit Shifting). Il risultato finale di tale progetto, pubblicato il 5 ottobre 2015, punta alla lotta contro l’erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili verso giurisdizioni che prevedono un’imposizione fiscale debole o nulla.
La nuova riforma, unitamente alle decisioni politiche che il governo elvetico è stato costretto a adottare negli ultimi anni (eliminazione del segreto bancario ma soprattutto lo scambio di informazioni con i Paesi OCSE), supera ogni criticità con gli standard OCSE, tanto che le agevolazioni fiscali svizzere non potranno più considerarsi discriminatorie.
Pertanto, dal 1° gennaio 2019 tutte le imprese (sia nazionali che estere) stabilite o che si stabiliranno nel canton Vaud usufruiranno di un’imposizione fiscale del 13.78%, tra le più vantaggiose al mondo. Merita ricordare anche la conveniente aliquota IVA del 7.7%, mentre con l’entrata in vigore a livello federale del PF 17 nel 2020/2021, la riforma includerà anche il “Patent Box”, che consentirà ai cantoni una riduzione fiscale massima del 90% sugli utili da brevetti.
Con tale riforma, la piazza finanziaria svizzera diviene più che mai attrattiva. Alla competitività fiscale si aggiungono fattori altrettanto importanti quali la stabilità politica, una burocrazia semplice e snella, l’alta qualità di vita, come pure l’ottimo rapporto tra il contribuente e l’amministrazione fiscale, basato sulla buona fede.